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Intervista di Fermenti Divi al Medimex 2011 |
Master in Ingegneria del Suono interistato da Fermenti Divi presso il Medimex 2011, Fiera della Musica del Mediterrnaeo.
Tra localismi ed internazionalità, finalmente le note uniscono ciò che il “mare nostrum” separa. Nessuna location meglio della Fiera del Levante poteva esprimere la maestosità di un evento con il Medimex. La stessa grandezza di questo mare Mediterraneo che scioglie nella sigla: "Mediterranean Music Expo”; un evento che come una matrioska nasconde al suo interno decine di altre kermesse, prima fra tutte il XV MEI, Meeting delle Etichette Indipendenti. Tutto richiama musica in questo evento unico nel suo genere simboleggiato esmplarmente da quel Domenico Modugno che racchiude in sé il senso della expo, far emergere le realtà musicali locali in un continuo connubio con le culture oltre il mediterraneo e non solo. Ecco quindi che tra i 150 stand all’interno degli 8000 mq messi a disposizioni degli operatori veniva messo in mostra per i visitatori tutto ciò che è attorno a questo mondo della musica indipendente, ancora fin troppo sconosciuto. Etichette discografiche, strumenti musicali venduti da Washburn, agenzie organizzatrici di festival (tra cui non mancavano nomi ‘oltrepeninsulari’ come la Balkan World music, la Agence Algerienne pour le rayonnement culturel o la Willomie Bruxelles Musique). Questo perché il concetto alla base della fiera era proprio questo: un connubio tra locale ed extraterritoriale, per creare un filo che unisse ciò che il mare mediterraneo solo spazialmente divideva, per comprendere come la musica può unire culture e superare barriere. Girando per gli stand risaltava il panorama musicale pugliese, presente anche con moltissime band salentine che vivono la loro realtà musicale con un ancestrale attaccamento alle proprie radici. Particolare importanza ha avuto in questo processo la musica folk salentina, espressa dai ritmi veloci e liberatori della taranta, che trovano espressioni in due stand, uno dedicato proprio a questa musica e l’altro dedicato alla Notte della Taranta, festival che si tiene ormai da molti anni a Melpignano e che ha avuto il pregio di far conoscere ai tanti visitatori internazionali la bellezza della musica salentina, con il suo continuo binomio folk e reggae. Accanto a queste anche generi musicali di nicchia trovavano la loro espressione “locale”, essendoci anche stand dedicati a bande musicali di paese, come la Grande Orchestra di fiati G. Ligonzo di Conversano. Poi c’era tutto quello che va oltre la musica in sé. Si potevano seguire tutti i processi di meta costruttivi di quello che noi chiamiamo “artista”: la diffusione radiofonica, le riviste specializzate, le necessarie conoscenze legali per proteggere il copyright e la formazione dei tecnici che sono nel background di ogni concetto. Riguardo quest’ultimo aspetto, significativa la presenza di un master specializzato dell’Università Tor Vergata di Roma per diventare “Ingegneri del suono”, affinché “ci sia finalmente un riconoscimento per questi tecnici che necessitano sempre più di conoscenze specifiche di ingegneria” come ricordano Marco Bertola e Gianluca Susi, due docenti del master, ex ingegneri ora Fermenti Divi. “Proprio per questo devono avere delle conoscenze di base già importanti, infatti per l’ammissione al nostro master viene richiesto almeno un diploma di laurea o di conservatorio”, hanno continuato i due. Per lavorare dietro le quinte in questo business non si può improvvisare. Nell’ambito della diffusione il Medimex ospitava decine di radio attente al panorama emergente musicale, dalle radio istituzionali come Isoradio Rai 3, che ha trasmesso in diretta dalla fiera il programma “Alza il volume” con dimostrazioni live degli artisti pugliesi presenti come il salentino Claudio Cavallo e la sua band Mascarimirì, fino alle realtà radiofoniche più piccola e indipendenti, come controradio e Radio luogo Comune per fare un paio di nomi, ma la realtà delle radio on air e online è un fenomeno che cresce a livelli esponenziali e non poteva mancare in una kermesse come questa. Presente all'expo anche l'aspetto giuridico. La Siae, presenza immancabile, e Note legali, un’interessante associazione che offre consulenza legale per i musicisti (anche a distanza, essendo la sede a Bologna). Alla fine, ora che anche la scena indipendente si sta trasformando in un business capitalistico, è giusto che il singolo artista si tuteli e per farlo è proprio la chiarezza il primo modo. Nonostante tutte questi piccoli tasselli, ricostruire pienamente il “puzzle”, è impossibile. Perché una realtà come il Medimex va vissuta, essendo non solo un intrattenimento, ma anche importante veicolo di conoscenza per outsider e musicisti, soprattutto grazie alle tante conferenze che si susseguono nell’arco della giornata, che cercano proprio di esplorare gli aspetti giuridici, le nuove frontiere digitali, la commercializzazione e decine di altri punti di vista attraverso cui guardare questo caleidoscopico mondo. Medimex faro che si pone l’arduo obiettivo di guidare gli artisti alla consapevolezza del loro ruolo nella scena mediatica, senza però dover rinunciare alle loro radici, forse l’unico vero ingrediente che ha permesso alla nostra musica di superare i confini del mare nostrum, di superare barriere culturali, di annullare la distanza che per anni ci ha separato e trovarci infine più uniti. Tutto attraverso una semplice melodia, che ci apre a infinite conoscenze, perché, come diceva Stravinskij, "dodici note e la varietà del ritmo mi offrono delle opportunità che tutto il genio umano non esaurirà mai". Natale Cassano |
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