Candidato: Mijail A. Posada Gushlyak 

Relatore: Luca Spagnoletti

Abstract:

La distorsione di un segnale, in alcuni casi, può essere indesiderata. Però se è utilizzata in una buona maniera, può convertirsi in un eccellente elemento creativo per gli ingegneri del suono e i musicisti, e ottenere cosi un piacevole ascolto. L'effetto voluto della distorsione si usa ormai da decenni nel campo dell'audio, soprattutto da chitarristi appartenenti a diversi generi musicali che vogliono imprimere un proprio stile e personalità unica al loro suono. E questo è uno dei motivi per il quale ingegneri e produttori di audio sviluppano diversi tipi e sistemi di distorsioni per soddisfare le alte varietà e domanda esistente. Oggi la distorsione è diventata una parte integrante dell'audio e di diversi stili musicali; è importante però, conoscere i diversi elementi che generano la distorsione nella catena dell'audio ed i differenti tipi che esistono per poter implementare questo effetto in maniera efficace e sfruttare le sue possibilità creative. I sistemi di distorsione si possono trovare sia come dispositivi elettronici (hardware) e sia come programmi dedicati (software). Ognuno di questi sistemi possiede caratteristiche tecniche e creative proprie che li rendono adatti a un determinato tipo di situazione o stile musicale. La distorsione convenzionale agisce su tutto il registro spettrale di uno strumento o un suono; ma tante volte i produttori di audio, come gli artisti e specialmente i chitarristi (visto i vari usi della chitarra come strumento ritmico e/o melodico), possono trovare limitanti nell'effetto prodotto e quindi hanno bisogno di avere un miglior controllo o gestione su di esso. Per questo motivo e analogamente al concetto della compressione multibanda, nasce l'idea della distorsione multibanda, che offre la possibilità di agire su diverse bande di frequenza dello strumento o suono in maniera diversa, offrendo così un'ampia possibilità creativa ed un efficace controllo sulle diverse sezioni spettrali.