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Emozioni ed espressività della musica: uno studio sperimentale |
Candidato: Emanuele Maraschini Relatore: Maurizio Massarelli
Abstact: In che modo la musica è in grado di comunicare il proprio contenuto espressivo agli ascoltatori, o addirittura indurre in essi degli stati emotivi? Sin dall'antichità sono comparse numerose teorie che hanno risposto in vario modo a questa domanda, dai pitagorici a Boezio, fino a Gioseffo Zarlino, il grande teorico della musica tonale.
Nel Novecento la psicologia cognitiva ha cominciato ad indagare questo problema. Nel presente lavoro presentiamo teorie e risultati della ricerca in materia, concentrandoci in particolare sugli studi di Michel Imberty, che ha proposto (e confermato con dati sperimentali) un modello dello spazio semantico musicale a tre assi, e di Patrik Juslin, che ha identificato 7 diversi meccanismi cognitivi alla base dell'induzione delle emozioni musicali, dimostrandone l'esistenza tramite una rassegna scrupolosa della letteratura sull'argomento. Infine mostriamo i risultati di un'indagine sperimentale che abbiamo condotto a proposito della percezione dell'espressività dei modi diatonici nelle scale ascendenti e discendenti, in cui abbiamo riscontrato una difficoltà da parte dei soggetti a discernere fra l'uno e l'altro. Riteniamo che ciò dipenda dal fatto che i profili scalari siano troppo poveri per dare agli ascoltatori sufficienti coordinate tonali indispensabili a percepire la gerarchia dei vari intervalli caratteristici dei modi. Ciò potrebbe essere particolarmente vero per dissonanze quali 2a minore, tritono e 7a minore, che, essere elaborate ad uno stadio precoce da processi cognitivi innati, rapidi e automatici, potrebbero avere un ruolo di rilievo nell'espressività dei singoli modi.
Abstract (English) How does music communicate its expressive content, and how can it elicit emotions in the listeners? Since ancient times this question has sprung a number of theories, notably the Phytagoreans', Boethius', and Zarlino's, to name a few. In the ninetheenth century cognitive psychology approached this matter. Here, we review theories and empirical results of this kind of studies, focusing mostly on Michel Imberty's and Patrik Juslin's works. The former proposed (and collected empirical data that confirms his claims) a musical semantic space model based on 3 axis; the latter identified (and found evidence for) 7 different cognitive mechanisms implied in the eliciting of musical emotion. Lastly, we show the results of an experiment we conduced about the perception of the expressive quality of diatonic modes, in which we used rising and falling scales. We observed that partecipants couldn't distinguish well between the seven modes. We believe that this is due to the fact that scalar profiles are too simple to convey to the listeners enough tonal coordinates, which are essential in understanding the intervallic hierarchy of each mode. This could be particularly important in the case of dissonant intervals such as minor 2nd, tritone and minor 7th, which, if given a prominent hierarchic role, could prompt fast and innate responses in the listeners through the activation of hard-wired brain processes. |
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